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La mistica del paesaggio nelle opere di Anna Ghisleni
E’ un paesaggio antinaturalistico quello che Anna Ghisleni ci propone: squarci ambientali per lo più di grandi dimensioni, ma quasi minimalisti nella semplicità della struttura compositiva. Linee d’orizzonte tra cielo, mare o terra, sottoboschi da cui si ergono tronchi di alberi, briccole in lagune notturne, firmamenti quasi neri solcati da striature di luce cosmica: galassie sconosciute che aprono dimensioni inattese e misteriose dell’universo. Sono spazi sconfinati, da cui però l’artista ritaglia immagini circoscritte e ingrandite, talvolta scandite in una serialità speculare di forte impatto visivo, talaltra isolate e gigantesche, così che è il particolare ad acquistare spicco e sostanza in un figurativismo che annulla ogni riferimento troppo intensamente realistico.

Un primo sguardo distratto alle opere potrebbe scorgervi le suggestioni del ‘pointillisme’, quando i toni, formati da macchie di colori puri abilmente accostati tra loro, compongono l’unità del tutto. Obiettivo questo a suo tempo raggiunto da George Seurat, da Henri Edmond Cross e da Paul Signac. Ma Anna Ghisleni lavora di spatola, con spessi e ampi strati di colori a olio, quasi modellati a rilievo. Non si tratta di un particolare tecnico di dizione, ma di una scelta stilistica in cui si esprime una visione mistica del mondo e delle cose. E’ un procedimento pittorico lento e calcolato, in netto contrasto con la rapidità impressionista. Nella stesura fortemente materica, che conferisce al quadro una sorta di tridimensionalità, i colori, pochi e selezionatissimi, si accostano in brevi campiture, si arricciano in creste schiumose, si incidono nelle scabrosità di una corteccia, si condensano in brevi volute di movimento.

Così il cielo si scompone in densi vortici di bianco, di azzurro e di blu, ma anche di giallo e di verde, si integra con la scabra terra argillosa o con le distese riarse e, mentre ne assume la greve corposità, vi si rispecchia in succinti e frammentati riflessi. Quasi un circolo vitale che ricompone l’unità dello Spirito; il Divino appunto che permea di sé ogni forma di esistenza. Tronchi recisi, come vite spezzate, dalla corteccia segnata e incisa dalle avversità, tuttavia magicamente illuminata da cromatismi audaci: una realtà parallela, un’intima persistenza che è allegoria dell’eternità. Anche l’acqua non ha, nei lavori dell’artista, la nitida trasparenza delle visioni accademiche, e neppure la turbinosa violenza delle romantiche interpretazioni del sublime, ma si distende a tratti densa e pesante a raccogliere misteriose luminescenze o brevi vibrazioni di bagliori.

E’ la luce, in un certo senso, il centro ottico e semantico di ogni composizione, legando terreno e ultraterreno nell’irradiarsi appena percepibile dei suoi raggi, che acquistano valenza metaforica nei chiarori antinaturalistici che ne costituiscono la struttura portante. Addensata sulla linea d’orizzonte si dispiega sulle cose e vortica nell’aria, simile ad un richiamo arcano, carico di speranza, che trova pieno risalto nei notturni e nelle nevicate; anche il terreno nel quale affondano le radici degli alberi non è altro che mescolanza di luce e ombra, che annulla ogni distinzione tra cielo e terra.
I lavori di Anna Ghisleni possono sembrare anche appartenenti alla classicità del pensiero, con la natura che agisce da protagonista, ma le visioni e i panorami nel loro assieme godono di una rigorosità concettuale che rende ampia ragione del susseguirsi razionale di aree e di colori. Traspare da ogni composizione un silenzio raccolto e assaporato: non dramma di solitudine esistenziale, ma concentrazione di un’anima che non ha bisogno di parole per esprimere l’intensità dei propri sentimenti.
Elisa Motta - Gianni Barachetti



"Spazialità intesa come volo verso l’infinito, aspirazione a librarsi al di sopra di ogni confine fisico per spezzare i legami con una realtà vincolata ad una scontata quotidianità. (...) Ogni dipinto è vettore di un concetto e (...) che vanno oltre la semplice espressione figurativa, perché la natura nelle sue manifestazioni più eclatanti, viene inserita in un contesto più universale (...) La natura sembra trascinata in un vortice che porta con sé immagini e pensieri lasciando un ascia di disagio, di freddo e di impotenza. Cipressi incurvati dall’uragano in una follia di blu e verdi screziati timidamente da schegge giallo-arancione che sembrano suggerire una scintilla di luce. Ed ancora cieli arruffati nei quali luce ed oscurità assoluta sembrano ingaggiare una lotta di titani. Ma la costante presenza del bianco, (...) introduce nel concetto un soffio di speranza. (...)"
Ottavio Borghi
Da Invito alla personale "La Torre racconta" alla Torre Saracena di Devia Marina - 17 Luglio - 17 Agosto 2011
"Pittrice dalla non comune potenza espressiva, che riesce ad estrinsecare in virtù di una tecnica lucida e personale, si dimostra particolarmente sensibile e attenta all'esplorazione della luce e dei suoi innumerevoli riflessi e manifestazioni, tanto che i suoi lavori si sanno distinguere per l'eleganza stilistica della composizione e per l'acuta e quasi sorprendente interpretazione del colore; è da rilevare, anche, l'empito di una particolare fantasia espressiva che riesce a cogliere con percezione istintuale ed immediata le tensioni e le sfumature del sentimento e dell'essere."
Luciano Lepri - Critico d’arte
Artexit 2006
"E' capace di costruire con il solo uso del colore, di cui possiede piena capacità espressiva e comunicativa, un mondo che si trova che si trova tra possibile e irreale, tra concretezza ed astrazione, tra miraggio e realtà in una sorta di metafisico connubio tra cuore e mente, tra anima e razionale, tra spiritualità e concretezza, tutto da risolvere."
Luciano Lepri - Critico d’arte
Artexit 2005

“...Anna Ghisleni propone un lavoro di taglio minimalista; sono, le sue, variazioni su un unico tema, dove cambia l'inquadratura, come una infinita sequenza che viene percepita in progressione. Un bosco innevato, con tronchi d'albero che emergono dalla purezza del bianco; questo il semplice motivo della sua pittura, che a livello formale è una reinterpretazione dell'impressionismo, nel modo spezzettato, in fitte pennellate, di tracciare, disegnare, creare pesi, accennare a ombre ed evocare movimanti di luce. Pittura che si mostra materica, generosa nella corposità del solore, che qui inevitabilmente deve reggere la composizione; una composizione figurativa nel raccontare un soggetto rappresentato, ma quasi "astratta" nell'intemzione di annullarlo, decontestualizzarlo nelle zoomate in cui perdiamo il senso di un prima e un dopo, di un orizzonte e un primo piano."
Giovanni Cerri
Mantova - Collettiva: "6 gradi di figurazione" - 1 / 13 ottobre 2005
"…Attraverso una pittura materica e dal forte impatto cromatico ha eletto la neve come protagonista essenziale delle proprie opere, la soffice coltre che ricopre la natura permeando l'atmosfera di soffusi silenzi. Il silenzio così evocato titola la mostra cercando di comunicare allo spettatore le suggestioni della terra e dei boschi sopiti d'inverno.
Sono quadri di grandi dimenzioni assemblati in una composizione che vuole ricreare l'ambiente ritratto. Le pareti e il soffitto della galleria diventano così parte integrante dell'installazione. “
Stefano Cortina Gallerista
Da Comunicato Stampa per la Personale "E tutto tace"
Milano 3 - 14 Maggio 2005

“… Spazi sconfinati, da cui però l'artista ritaglia immagini circoscritte e ingrandite, così che è il particolare ad acquistare spicco e sostanza, in un figurativo astratto che annulla ogni riferimento troppo intensamente realistico. Nella stesura fortemente materica che conferisce al quadro una sorta di tridimensionalità, i colori, pochi e selezionatissimi, si accostano in brevi campiture, si arricciano in creste luminose, si incidono nella scabrosità di una corteccia, si condensano in brevi volute di movimento. Il cielo si integra con la terra... Anche l'acqua... ... E' appunto la luce, in certo senso, il centro ottico delle composizioni, legando terreno e ultraterreno e acquistando valenza metafisica nei bagliori antinaturalistici che ne costituiscono la struttura portante. ... …Traspare, da ogni composizione, un silenzio raccolto e assaporato...”
Elisa Motta Critico d’arte e Giornalista
Dal Quotidiano "Il Giornale di Bergamo" del 12 Marzo 2003
"… aria, terra, acqua e il fuoco della materia e del colore. Marine, paesaggi di terra e boschi e il cielo che talvolta sovrasta e talora è appena immaginato; il colore attraverso la stesura di una spessa materia esprime con pennellate precise ed uniformi le atmosfere silenti di questi paesaggi dove la luce è l’unica voce che fa da tramite fra l’autore e il fruitore del quadro. “
Stefano Cortina Gallerista
Da Comunicato Stampa per la Personale alla Galleria Renzo Cortina
Milano 19 Febbraio - 2 Marzo 2002

" Gli alberi sono una passione di Anna Ghisleni: i pini sono un paesaggio a lei familiare ed indagato. Alla matericità ed allo spessore della pennellata, ad una scelta accurata di colori accesi, ben dosati fra tonalità “calde e fredde”, si può aggiungere la ricerca che Ghisleni fa sull’immagine, dividendo il colore in macchie, sino a formare una sorta di quadro a pointillisme. Questo stile viene metodicamente applicato anche alle marine e ai campi….”
Andrea Savio Critico d’arte e Giornalista
Dal Quotidiano "Torino Sera" del 17 Gennaio 2001

“ …La pittura della Ghisleni è materica, ricca di colore e spessore. Ogni pennellata è generosa. La scelta di colori accesi, in netto contrasto con le tonalità più scure, rende luminose le pitture; … risolto in maniera originale è il tema della marina: sono spettacolari quei momenti in cui la luce nel cielo pare esplodere, tracciando strade d’argento sulle onde. … un cielo senza confini, impalpabile nonostante le tante forme che le nuvole suggeriscono.”
Andrea Savio Critico d'arte e giornalista
Dal Quotidiano "Torino Sera", 26 marzo 2000

“ … La modulata armonia compositiva e la validità della freschezza coloristica decantano una precisa creatività. Anna Ghisleni rivela con immediatezza effetti singolari che la conducono verso un espressionismo elegante in cui si avverte la potenza di un’arte mediata con attenzione e profondo impegno. …”

“…In tutta la qualificata produzione artistica della Ghisleni scorrono così mutevoli vedute ambientalistiche pregnanti di elaborate sfumature prospettiche e luminose movenze di luci che passano dal giallo al blu focalizzandone l’evidente risultato di sintesi; tali presupposti connotano un ravvisabile grado di valutazione finale. ”
M. Malì Critico d’arte
Da Invito alla personale di Torino 24 Gennaio - 2 Febbraio 2000

" Con una tavolozza ricca e una pennellata essenziale Anna Ghisleni traduce pittoricamente i suoi “diari di viaggio” come trame di segni decisi e giochi di luce/ombra.…”
Roberta Fiorini Critico d'arte
Dal nr. 122 Rivista "Eco d’Arte Moderna", Firenze 1999

Il Bergamo - mercoledì 3 Gennaio 2007 - quotidiano bergamasco    scarica la jpg dell'articolo (5,5MB)
Centro d’Arte Minerva “Brividi di luce” (personale) - 9 settembre 2006 - Perugia   scarica il pdf dell'invito (270KB)
Giornale di Bergamo, 10 Dicembre 2003   scarica il pdf dell'articolo (228KB)
Presentazione di Elisa Motta per la collettiva "E tutto tace"   
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